In difesa del nostro ambiente e della salute

07/06/2017 - 01/07/2017

Il Cda della Canottieri Mincio ribadisce la sua sensibilità alle questioni ambientali, di prevenzione e di salute, muovendosi su tre iniziative destinate a tutelare i Soci.

La prima in ordine cronologico è un convegno in sede, il 7 di giugno alle ore 19 presso la piazzetta dietro il bar, intitolato “Che aria tira”. Avrà come ospiti il dott. Paolo Ricci, responsabile dell’Osservatorio epidemiologico dell’Ats Val Padana, e l’Ing. Umberto Maffezzoli, consulente ambientale del Comune di Mantova. Una occasione di approfondimento su temi di attualità, per cui auspichiamo una folta partecipazione dei Soci.
 
La seconda azione portata avanti con determinazione dal Presidente Gianni Mistrorigo a nome del Cda è stata quella di chiedere all’Arpa, tramite il Comune di Mantova, un monitoraggio della qualità dell’aria in zona Cittadella/Cano. La rilevazione non potrà avere luogo nel 2017, ma verrà inserita nella campagna di monitoraggio mobile dell’autunno 2018. Questa analisi, mai effettuata prima, sarà un utile strumento per aumentare la consapevolezza dell’ambiente in cui soggiorniamo, ed eventualmente per migliorarlo.
 
Alle iniziative di informazione ed analisi se ne aggiunge una terza di concreta immediatezza. Da quest’anno, non verranno più utilizzati sui nostri prati prodotti fitosanitari che contengano “Ammonio-Glufosinato”; un prodotto chimico, ritenuto cancerogeno, che è stato messo al bando dalla Commissione Europea, anche se il suo utilizzo è consentito fino all’esaurimento delle scorte accumulate. Nonostante la deroga il Cda ha dato precisa la direttiva di cambiare i prodotti per il trattamento fitosanitario, utilizzando prodotti sicuri per la salute e per l’ambiente.

Incontro "Che Aria Tira"

Dalla Gazzetta di Mantova dell'8 giugno 2017

Alla fine il cerino resta in mano al responsabile dell' Osservatorio epidemiologico dell' Ats, Paolo Ricci, lasciato solo a motivare il sì della Conferenza di servizi alla richiesta di riesame con modifica sostanziale dell' Aia 2016 presentata da Cartiere Villa Lagarina. La platea è quella vivace della Canottieri, in piena area ristretta, dove dovrebbero ricadere le emissioni più pesanti della nuova cartiera. Insieme a Ricci avrebbe dovuto parlare il consulente ambientale del Comune, l' ingegnere Umberto Maffezzoli, ma alla Canottieri non si è visto. «L' assessore non l' ha autorizzato» riferisce il presidente della società. Che il sì alla richiesta di Pro-Gest possa suonare impopolare lo ammette lo stesso Ricci, alla luce delle conclusioni del verificatore del Tar e dell' inchiesta della Procura.
La valutazione si cui poggia è «molto pragmatica». Il responsabile dell' Osservatorio epidemiologico ricorre alla piramide della prevenzione: alla base c' è il "minimo accettabile", la semplice richiesta di rispettare i limiti emissivi imposti dalla normativa sull' Autorizzazione integrata ambientale; al vertice si colloca invece il "massimo auspicabile", il riciclo dei rifiuti di lavorazione della carta senza combustione. In mezzo una gamma di situazioni intermedie. Pretendere il massimo avrebbe come effetto l' azzeramento dell' iter amministrativo, con richiesta di Valutazione d' impatto ambientale (Via) come unica possibilità per Pro-Gest. Anzi no: l' altra alternativa, paradossale negli effetti, sarebbe il ripiegamento sull' Aia 2014 che prevede limiti emissivi maggiori rispetto all' Aia 2016.
Gli interrogativi si moltiplicano: di fronte alla prospettiva di tempi lunghi per la Via, Pro-Gest potrebbe gettare la spugna? La tecnologia del riciclo sarebbe oggettivamente prescrivibile? E se non lo fosse, sarebbe accoglibile l' alternativa di bruciare i rifiuti nell' inceneritore di Brescia, messa peggio di Taranto a Sin? «Sono questi scenari che alla fine hanno orientato la decisione di esplorare l' area intermedia della piramide - argomenta Ricci - cioè la combustione di rifiuti a sola chiusura del proprio ciclo produttivo con tecnologie in grado di minimizzare, ben al di sotto della soglia di legge, l' aerodispersione degli inquinanti».
A ciò si dovrebbero sommare l' impegno degli enti locali a ripensare la mobilità e ridurre il traffico - che tanta colpa ha dell' inquinamento della zona - e il divieto di ogni altro insediamento nell' area. E il riciclo dei rifiuti? «Deve restare un orizzonte tecnologico a cui tendere, e verso il quale far indirizzare gli investimenti per la ricerca da parte della Cartiera». Solo così si possono tenere insieme ambiente, salute e lavoro.

(ig.cip)
Le slides proiettate dal dott. Ricci
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