Benvenuto Maxsym, nuovo amico!

30/03/2022

Benvenuto Maxsym, nuovo amico!
L'esordio è stato lunedì. Lui si chiama Maxsym, ha 14 anni e un mese fa è scappato dall'Ucraina con mamma, fratellino, zia e cuginetta: da lunedì si allena con la squadra di canottaggio della Canottieri Mincio. La sua è una delle tante storie di solidarietà, ospitalità ed accoglienza per i profughi in arrivo che costellano il territorio da quando è scoppiato il conflitto. La storia di un ragazzino che da un giorno all'altro ha lasciato casa, vita e papà a Kiev per rifugiarsi prima vicino al confine e poi salire su quei treni ormai della speranza con cui ha attraversato Polonia e Ungheria fino all'arrivo in Italia.

Ed è la storia della famiglia di un assistente allenatore della squadra di canottaggio Canottieri Mincio, che - nell'anonimato che ci chiede di rispettare - lo ha accolto con la mamma, il fratello, la zia e la cugina e ora lo sta aiutando a inserirsi in questo paese di cui non conosce neppure la lingua. «La nonna di Max - racconta il vice allenatore - è stata per dieci anni la badante dei miei nonni e in quei dieci anni, per un'estate, avevamo ospitato lui e il fratello ancora piccoli». Ed è stata la nonna, rimasta a vivere in Italia, che un mese fa ha chiesto aiuto «alla nostra famiglia con cui è rimasta sempre in contatto anche dopo la scomparsa dei nonni». E loro non ci hanno neppure pensato: sono andati a prenderli in stazione a Verona e li hanno portati a casa tutti e cinque mettendogli a disposizione un appartamento vuoto. «Erano stanchi e provati, hanno lasciato lì tutto quello che avevano e ora mattone dopo mattone si stanno ambientando». La mamma cerca lavoro «perché non hanno nulla se non i vestiti che si sono portati via» mentre i ragazzi hanno iniziato la scuola media con corsi di italiano «e io ho proposto a Max di provare il canottaggio anche se lui sogna di diventare un pugile».

Alla Canottieri è scattata subito la macchina per mettere a punto la documentazione necessaria e ora da due giorni si allena in acqua con gli altri. «Maxsym sottolinea e rinnova il manifesto di ospitalità e accoglienza proprio della nostra comunità sportiva - afferma il presidente della Canottieri Mincio Gianni Mistrorigo - l'auspicio è che attraverso collaborazioni con privati e istituzioni locali si renda possibile proseguire questa iniziativa con altri giovani. Il potente strumento di inclusione sociale rappresentato dallo sport è storicamente presente nel dna della Canottieri sin dalle sue origini. Siamo riusciti a mantenerlo vivo nel lungo periodo della emergenza sanitaria, ad arricchirlo inaugurando l'esperienza degli sport paralimpici e oggi vogliamo affiancare Maxsym nella sua formazione aiutandolo a trovare nuovi amici».
-- dalla Gazzetta di Mantova
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