La 1° Assemblea dei Giovani

31/05/2015

Erano poco meno di trenta i ragazzi e le ragazze, tra gli 11 ed i 14 anni, che ieri hanno partecipato alla prima Assemblea Giovani della Canottieri Mincio. Abbastanza per sommergere di idee la socia Maria Grazia Sarzi Puttini, per l’occasione “presidente” dell’assise. Serate a tema e schiuma party in piscina, corsi di vela, riqualificazione del percorso vita con attrezzi divertenti e uno spazio giovani con delle amache sono alcune delle proposte che, una volta vinta la timidezza, sono arrivate dai ragazzi.

Anche qualche lamentela, come la possibilità di avere un calcio-tennis ed un beach tennis riservati, perché altrimenti “i grandi non ci fanno mai giocare”. Molto propositive le ragazze, tra le quali è arrivata anche la candidatura spontanea della piccola Vittoria a rappresentare il gruppo, per organizzare le attività e coinvolgere altri ragazzi “anche facendo i volantini”. Per alcuni ragazzi invece “la Cano va già bene così com’è”, e quindi via come frecce a riprendere il gioco là dove si era interrotto.  Per gli organizzatori si è trattato di un successo: “Da marzo un gruppo di Soci lavora insieme ai consiglieri per definire gli eventi estivi – ha spiegato Sarzi Puttini – ma è più facile raccogliere e cercare di soddisfare le richieste dei “grandi” rispetto a quello per i più giovani.

L’appuntamento di oggi è stato un tassello importante, anche se la partecipazione non è stata massima, abbiamo ascoltato tante idee, ed abbiamo ottenuto un riscontro sulle iniziative già organizzate”. La prima a partire, molto apprezzata dai ragazzi, sarà Decor Art (da metà giugno), con uno spazio per disegnare a disposizione di tutti. Per l’angolo adolescenti amache da attaccare agli alberi. “Continueremo su questa strada di coinvolgimento dei frequentatori più giovani – ha detto la Vice presidente Chiara Faveri, che ieri ha rappresentato il Cda in assemblea - il prossimo passo sarà quello di ascoltare la fascia dei 16 -18enni.

Vogliamo far capire che possono essere nostri interlocutori, un modo per responsabilizzarli, perché la Canottieri è anche loro”. 
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