Macroarea: bravi tutti
04/05/2012
Domenica ore 10 si inizia all’aperto la giornata nuvolosa si tramuta in pioggia e costringe alcuni incontri al coperto.
10 F Complimenti al CT Giotto di Arezzo, le finaliste sono sue, Veronica Mascolo e Agnese Ceccarelli. L’incontro trova la sua soluzione con la disputa del tie break del 1° set, che Veronica vince, poi infila 6 game consecutivi lasciando a 0 la compagna, Agnese non riesce a trattenere il dispiacere lasciandosi rigare le guance rosate di calde lacrime.
10 M Luca Castagnola e Samuel Vincent Ruggeri si presentano alla finale senza aver perso un solo set, si prevede equilibrio in campo, invece la vittoria è netta, Samuel appare decisamente più completo e maturo in ogni situazione di gioco, merita decisamente la vittoria.
12 F Probabilmente il torneo che ha presentato il numero più alto di tenniste di qualità. Ricordo la carica agonistica di Elena Cristina Tiglea, sempre pronta a spingere e pressare; la potenza di Isabella Tcherkes Zade, le prove migliori vengono dalle finaliste: Emilia Bezzo e Federica Rossi, che è al primo anno della categoria e dimostra ugualmente nei 7 incontri disputati di avere grandi capacità; da loro sono arrivati 2 set ben giocati con la Rossi che conduce fino quasi davanti al traguardo del 2° set poi si disunisce, lasciando alla Bezzo il campo, e la vittoria. Emilia ha un modo personale per superare le difficoltà: lascia una lacrima per ogni 15 andato malamente, poi dopo un attimo è pronta per puntare gli occhi sulla palla da colpire e lo fa con lucida freddezza, la cosa che le viene meglio è la ricerca della palla, qualsiasi spostamento di gambe le riesce con facilità. I primi 2 set giocati in questa finale sono il pezzo migliore della giornata.
12 M Leonardo Taddia la fa da padrone, la sua maturità fisica gli consente un vantaggio su Filippo Moroni, che sembra oltrepassare l’anno che li divide. Eppure Moroni dimostra un piccolo saggio di tattica e intelligenza tennistica, vederlo giocare è una sequenza di sorprese, che non ci si aspetterebbe da uno scricciolo, che deve bilanciare i suoi movimenti con le dimensioni ingombranti della racchetta. La solidità di Taddia non si discute, conclude il torneo senza cedere un set, l’unico ostacolo serio lo porta Filippo che nella prima partita si guadagna 5 game, spesso costruendosi il punto.
14 F Rispettato il tabellone alla finale arrivano la TDS n°1 Letizia Gussetti 3.3 e la TDS n°2 Giuliana Ansaloni 3.5, la spunta Letizia che nel momento decisivo dell’incontro trova la determinazione per chiudere.
14 M Questo torneo è legato al nome di Stefano Battaglino, che nei giorni di permanenza alla Canottieri si è lasciato ammirare in campo, per il suo tennis di gesti puliti, e fuori dai campi per la naturale simpatia. Stefano gioca un tennis diverso dai suoi coetanei, che cercano di liberarsi il campo picchiando con violenza; il suo timing sulla palla gli consente di colpire in anticipo spesso dall’alto verso il basso, con le rotazioni sembra accarezzi la palla; anche quando rallenta il gioco è lui a tenere l’iniziativa e questo lo fa coi piedi vicino alla linea di fondo, i suoi spostamenti somigliano a una danza armoniosa, in più è un combattente e sa uscire con colpi spettacolari dalle difficoltà. La finale si è conclusa col primo set durato fino a quando il mantovano Jacopo Rossi è riuscito a restargli in scia. Buono il torneo di Jacopo che vince una difficile semifinale con la TDS n°2 Prevosto, a lui va senza dubbio il premio fair play, non gli è uscita di bocca una sola parola durante tutti gli incontri.
16 F Eugenia Todaro esce vittoriosa per 75 al terzo su Gloria Burani, un incontro con qualche errore di troppo sul quale avrà influito l’orario mattutino, che di solito non aiuta il bel gioco.
16 M Maurizio Speziali ribadisce la sua leader ship nel circuito macro area nonostante la presenza del 3.2 bolognese Riccardo Piccolo. L’incontro non è stato bello, Riccardo menomato dal mal di schiena, si è presentato a mezzo servizio, Maurizio non si è lasciato distrarre, ed ha sempre tenuto saldamente in mano l’incontro, lasciando intuire agli spettatori le sue capacità e possibilità di gioco.
Sono stati disputati poco meno di 300 incontri, si è visto giocare un tennis d’attacco, a tratti c’è stato spettacolo, la strada che separa i nostri giovani tennisti dal diventare atleti è piena di duro lavoro quotidiano, alcuni ci stanno già provando. Di una cosa sono certo: ho visto un valore comune in campo e fuori, legato alla correttezza all’educazione e al rispetto per gli avversari, i ragazzi che hanno riempito i campi per il torneo hanno le idee chiare in proposito ed è stato un piacere averli qui.
(Si ringrazia: Nando Toso)