Master: Vice campioni d'Italia
31/01/2011
Più forti della Canottieri Aniene, più forti della SS Lazio e dei padroni di casa della Trieste tuffi. I Master della Canottieri Mincio si arrendono solo alla corazzata Carlo Dibiasi, che però partecipava a molte gare in più. L’avventura dei campionati italiani indoor di Trieste si conclude come a Roma, con il secondo posto come società conseguito grazie alle 17 medaglie in totale, di cui 5 ori. Dopo solo 2 anni di attività per le “tartarughe volanti” tengono testa alle società italiane più blasonate. A Trieste Davide Lorenzini voleva confermare il successo inaspettato di Roma e c’è riuscito. Il prossimo obiettivo sarà quello di scalzare la Dibiasi dal primo posto: “Mi sono mancati alcuni atleti all’ultimo – spiega l’allenatore – e ad altri ho dovuto il miracolo di provare per la prima volta in gara alcuni tuffi, perchè purtroppo d’inverno non abbiamo la piattaforma da cui allenarci. A Roma la prossima estate mi serviranno tre atleti in più per puntare al primo posto”. Il gruppo cresce numericamente e qualitativamente. Francesco Priori è sempre il più temuto dagli avversari, anche con uno strappo di 2cm al muscolo della spalla non molla niente, tanto che alla fine si merita pure l’antidoping. Per Ilaria Cevolo il discorso è simile, ma il percorso differente. Si è avvicinata ai tuffi più tardi di Priori, ed è migliorata tanto da permettersi di provare la piattaforma improvvisando due tuffi. Tra Glauco Tondelli ed Arturo Ariosi sembra scattata la gara al primo che conquisterà un oro. Alessandro Manzoli è della stessa partita, aspetta sornione il suo momento. Bene anche gli amatori, alla prima uscita: Marone Recchi e Leonardo Borruso hanno superato brillantemente il debutto.
Difficile poi dimenticare il contributo fondamentale del motivatore Marco Pasetto, che per l'occasione ha trovato la sua spalla naturale in Dario Casarotto, grande motivatore dei gruppi femminili delle altre squadre. Gli altri componenti della squadra stavolta a secco di medaglie, hanno lottato con cuore e grinta: Stefano Borghi, Luca Baraldini ed il già citato Andrea Longhini, il cui netto miglioramento nella giornata di domenica rispetto a sabato ha insospettito gli ispettori del Ministero: antidoping anche per lui. Non è dato sapere il risultato delle analisi, ma il detto dice “non chiedere all’oste se il vino è buono”…