Storia

Era il 1883 quando nasceva, con sede in Porta Mulina, nella zona ora occupata dalla sede estiva del DLF, la Società Canottieri del Mincio. E’ lo stesso lontanissimo anno in cui a Milano viene costruita la prima centrale elettrica italiana. Poi, dopo la seconda guerra mondiale, la sede sociale viene trasferita a Cittadella, da dove ancora oggi i Soci possono ammirare la cupola che si erge tra fior di loto e caplas.

Fine ultimo della Società era ed è quello di “addestrare i Soci nel maneggio del remo e di procurar loro utili divertimenti sui laghi adiacenti la Città e anche sul Mincio”.
Nuoto, tuffi, vela, canottaggio e canoa sono le discipline che distinguono la Canottieri Mincio, e che esportano il nome della società virgiliana in Italia e nel Mondo. Da sempre infatti la Mincio è fucina di campioni e di grandi protagonisti di remo, pagaia e di tutti gli sport acquatici.

Dal compianto Azelio Mondini, classe 1923, vogatore dal 1937 e dagli anni ‘50 assoluto e indimenticato Maestro del Canottaggio Mantovano, fino a Marco Penna, che per 4 volte ha partecipato alle Olimpiadi, passando per i canoisti Renato Ongari e Alberta Zanardi, protagonisti dell’Olimpiade 1960 a Roma, la storia della Canottieri Mincio è fatta da uomini e donne capaci di sacrificio e di passione.

La storia della Cano sono anche i successi mondiali nella vela, da Vittoria Masotto e Francesca Pavesi fino al sette volte Campione del Mondo -classe Contender - Andrea Bonezzi, e alla giovane speranza azzurra Giacomo Bottoli. Ma sono anche i centinaia di giovani che, plasmati da allenatori preparati e capaci, sperano di emergere in sport che, lontani dallo show business, riflettono ancora valori sani e apprezzabili.

Senza dimenticare i grandi eventi che, da qualche anno, sono ospitati dalle strutture societarie, prima tra tutti l'International University Regatta o i Campionati Italiani C2 e C3 di tuffi.
La Stella d’Oro al merito sportivo, onorificenza del Coni, viene assegnata alla Canottieri nel 1975.

Nel 2015 viene scritta una nuova pagina della storia del sodalizio, con l'assegnazione del Collare D'Oro al Merito Sportivo, massima onorificenza sportiva italiana, che ripaga i meriti di una Società che, negli anni, ha vestito di azzurro più di 50 atleti.
PERSEVERANDO ARRIVI: LE ORIGINI DEL MOTTO
"Perseverando Arrivi" è il motto che da ormai quasi un secolo contraddistingue la Canottieri Mincio, tutti coloro che frequentano la società sportiva conoscono questa frase, ma probabilmente non tutti sanno da dove arrivi e che origini abbia.

Si deve al gande poeta Gabriele D'Annunzio la paternità del motto della Canottieri.
Fu infatti lui che nel 1928, entusiasta dei risultatati ottenuti dai canottieri del Mincio che vinsero gli Agonali del Remo à Salò, coniò la frase che divenne emblema della società.

"Perseverando Arrivi" fu inserito ufficialmente nello statuto societario nel 1935 e da allora identifica e contraddistingue la società mantovana, punto di riferimento del settore remiero della città.

Oggi si è deciso di rinvigorire questo legame enfatizzandolo in tutta la comunicazione integrata e nell'immagine coordinata della Canottieri, dai cartelloni pubblicitari al merchandising passando, inevitabilmente, dagli allenatori e dirigenti che sempre più spesso incitano i nostri atleti con il motto dannunziano.
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