Intervista sulla Gazzetta.

10/04/2023

Gestione ordinaria riportata in utile. Indebitamento bancario calato in tre anni da 3 milioni a 800mila euro e «tra due saremo senza debiti». Piano di investimenti e interventi da oltre 1,3 milioni terminato. A tre anni dal suo insediamento, il consiglio di amministrazione della Canottieri Mincio si appresta ad approvare il bilancio 2022 con risultati positivi, superiori a quelli del 2021, raggiunti grazie al completamento della ristrutturazione finanziaria.
A raccontarlo sono il presidente Gianni Mistrorigo e il consigliere Luca Quiri mentre si apre il percorso che porterà all'assemblea per il rinnovo delle cariche.

Mistrorigo, da quale situazione siete partiti?
«Il verbale di ispezione del Mise di maggio 2021 sottolineava l'empasse finanziaria, la continua gestione in perdita, poneva dubbi sulla continuità aziendale e ci ha costretto all'assemblea straordinaria di luglio 2021. Sempre a maggio 2021 il collegio sindacale sul bilancio 2020 ammoniva sul perdurante squilibrio finanziario e sulla non sostenibilità prospettica della gestione.
Al 31 dicembre 2019 i debiti bancari erano di tre milioni e il bilancio 2020 ha chiuso con una perdita monstre di 490mila euro. Ma anche i bilanci 2018 e 2019 erano pesantemente in perdita (110mila e 125mila) come quasi tutti quelli precedenti. Poi siamo passati attraverso il Covid, l'aumento dei costi di materie prime e servizi, carenze di forniture, costi energetici impazziti.
Nel 2020 abbiamo chiesto la moratoria sui mutui e oggi ci confrontiamo con inflazione e tassi di interesse che non si vedevano da 10-15 anni».

Quiri, a che punto è la ristrutturazione finanziaria?
«Abbiamo estinto anticipatamente due mutui (di cui uno ipotecario), la controllata Gruppi sportivi ha rimborsato a Canottieri 80mila euro e non usa più fidi bancari, negli ultimi mesi abbiamo recuperato quote non pagate per 170mila euro grazie a una gestione del credito a terzi totalmente spersonalizzata, il mutuo per il fotovoltaico è ristrutturato, il finanziamento ponte per la ristrutturazione di un anno fa sarà chiuso a inizio 2024 con 4 anni e mezzo di anticipo. L'una tantum dei soci (600mila euro) ha aiutato, ma l'indebitamento bancario si è ridotto da tre milioni a 800mila euro e dopo aver finanziato un piano di investimenti di oltre 1,3 milioni. La ristrutturazione finanziaria è completata, la società è solida e non ci sono più gli squilibri richiamati da ispezioni ministeriali e collegio sindacale».

Per cosa gli investimenti?
«Sicuri dei risultati della ristrutturazione abbiamo affrontato un piano di investimenti e manutenzioni straordinarie. Siamo intervenuti su tutti gli impianti riducendo gli acquisti di energia elettrica del 45% evitando ulteriori costi. Molti interventi sono stati diretti alla sicurezza e al ripristino di impianti datati. Ma anche per rinnovo parco mezzi, campi padel, nuovo pallone coperto tennis, vialetti, videosorveglianza, fibra ottica, interventi alle piscine, rifacimento pontili darsene, copertura bastioni, sedie e tavoli nuovi e avvio della digitalizzazione con un'app per quote, permessi e prenotazioni».

E la gestione ordinaria?
«Bisogna ringraziare i soci che hanno compreso la scelta di razionalizzare gli orari di accesso e fruizione dei servizi, non solo a causa dei costi energetici, ma perché ci si è basati sulle statistiche di utilizzo specie nei periodi non estivi. La società è in pieno equilibrio economico grazie al miglioramento della gestione (non grazie all'una tantum), sono stati esclusi i soci morosi, le tessere sono bloccate tempestivamente e il recupero crediti dà buoni risultati. Purtroppo continua la perdita di base sociale: sono già 170 i recessi, ne attendiamo altri e procederemo alle esclusioni per morosità».

Quindi: il bilancio 2022?
«Già nel 2021 abbiamo invertito il segno tornato in utile dopo molti anni di perdite.
Quanto al 2022, a metà estate tutte le aziende avevano previsioni disastrose e avevamo l'obbligo di essere prudenti nei fatti e nella comunicazione anche perché ci siamo trovati, ad esempio, a dover restituire al Gse 130mila euro di ricavi già incassati. Va ricordato che molte piscine e centri sportivi non ce l'hanno fatta e hanno chiuso. Programmazione manageriale e voglia di risolvere situazioni "che non si potevano risolvere" (quote non pagate, esclusioni per morosità e razionalizzazione della gestione) ci hanno permesso di mettere sotto controllo i costi senza rinunciare a migliori e maggiori servizi. Già a gennaio, con i primi dati consuntivi, eravamo fiduciosi e adesso possiamo parlare di un risultato 2022 positivo e superiore a quello del 2021 nonostante costi energetici e restituzione al Gse».

Mistrorigo, come vedete il futuro?
«La società è solida, non corre più rischi finanziari e abbiamo invertito l'andamento gestionale mettendo sotto controllo i costi. Il lavoro degli ultimi tre anni andrà a beneficio dei soci per molti anni a venire e non solo per il 2023, che già vediamo positivo. Ma non possiamo abbassare la guardia perché Canottieri si è abituata a gestioni in perdita negli anni che hanno portato a litigiosità esasperate e fatto perdere di vista gli obiettivi primari di gestione. Adesso potremo concentrarci su nuovi e ancora migliori servizi e un maggior supporto ai nostri atleti che continuano a ottenere risultati e riconoscimenti anche di livello internazionale».

MONICA VIVIANI
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