Lettera ai Soci

22/02/2018

Lettera ai Soci

Cari Soci,
mi rivolgo a voi tutti per specificare che la decisione presa nel Cda del 18.12 di annullare lo spoglio dei voti dell’Assemblea, è figlia esclusivamente di un concetto: il sottoscritto Presidente dell’Assemblea, deve garantire a tutti i Soci la regolarità delle votazioni. Possiamo garantire che le votazioni domenica 17.12.2017 si siano svolte regolarmente? La risposta dopo quanto verificato e accertato è NO.

A tale conclusione si è giunti dopo i fatti e le considerazioni che ripercorro qui di seguito.  

Durante il Cda è stata sentita la testimonianza del segretario dell’assemblea al quale uno scrutatore a domanda precisa sul perché avesse introdotto in modo non conforme alcune schede, ha ammesso l’errore, dichiarando testualmente allo stesso e ad un consigliere: “ho sbagliato”.
È stata raccolta la testimonianza della presidente di seggio, la quale, in altre urne, si è trovata a tamponare situazioni irregolari determinate dalla veemenza di alcuni soci che, “stressati” dalla lunga attesa, assaltavano le urne accalcandosi e immettendo direttamente le schede andandosene senza consegnare i tagliandi agli scrutatori.
È stato sentito il parere di un esimio professionista esterno, docente universitario, che appresa l’esposizione dei fatti ha spiegato come sia venuto a mancare il presupposto certo a cui far riferimento quanto al numero di voti validamente espressi; nella tutela della società e dei Soci ha suggerito di ripetere le operazioni di voto senza effettuare lo spoglio per evitare ulteriori impugnative e ricorsi evitando alla Canottieri ulteriori spese legali. 
È stato in ultimo sentito, su precisa istanza di un consigliere, il Collegio sindacale che a maggioranza ha puntualizzato il concetto di come basti anche una sola urna falsata da errori ad evidenziare come il sistema debba considerarsi viziato e non in grado di garantire la regolarità del voto.
Solo a questo punto il Cda ha deliberato all’unanimità dei consensi, di non procedere allo spoglio delle schede con conseguente annullamento della votazione, riservandosi altresì di valutare il danno arrecato alla Società, nonché le eventuali sanzioni disciplinari a carico dei responsabili.
Per quanto sopra ritengo che nessuno e tantomeno io, avendone la responsabilità diretta, era in grado di garantire che le votazioni di domenica 17 dicembre fossero state regolari.
Questo è l’unico motivo per cui abbiamo deciso di non procedere allo spoglio, proponendo un nuovo voto per i soli 2 argomenti: piscina coperta e relativo regolamento di usufruizione.
L’assemblea sarà convocata in sede Domenica 25 Marzo, per poter contenere al minimo i costi relativi all’organizzazione.

Aggiungo, in merito a quanto apparso sui giornali domenica 18 febbraio, che non esiste un braccio di ferro tra il sottoscritto ed i Soci, al contrario il Cda e poi io stesso, abbiamo incontrato alcuni rappresentanti del comitato del no per spiegare nel dettaglio le motivazioni che hanno portato alla decisione di cui sopra.
Non esiste nessuna contro raccolta firme da parte del Cda, al contrario di quanto riportato in uno degli articoli, secondo il quale “giungono voci in tal senso”, frase classica usata alla Cano per alimentare lo scontro e il gossip. Viceversa durante l’incontro di cui sopra io stesso ho evidenziato al Comitato del no come sia un diritto di ogni socio poter effettuare una raccolta firme in conformità a quanto previsto dal codice civile. 
Non esiste una previsione di spesa diversa da quella presentata in assemblea, dove “altri” (chi?) stimano che la spesa preventivata possa superare il milione di euro.

A proposito di gossip, mi preme raccontare l’episodio segnalatomi da una Socia con messaggio telefonico nella giornata di venerdì:
“Presidente mi hanno segnalato che ieri alla Cano sono venuti tecnici a prendere le misure per la piscina coperta. Tutti si chiedono il perché di tanta ostinazione verso i no e perché volete fare questa piscina. Inizia raccolta firme ed invieremo lettera ai giornali…”.
Ora, le persone viste e sulle quali è uscita l’ennesima mala informazione magistralmente gestita, altri non erano che fotografi professionisti che hanno ottenuto regolare permesso per svolgere una campagna fotografica del patrimonio architettonico mantovano, finalizzato alla pubblicazione di un volume che verrà presentato durante la quinta edizione di MANTOVA ARCHITETTURA.
In condizioni normali ci faremmo tutti una grassa risata ma l’ostilità e la cattiveria messe in campo non lo consentono, per cui è nostro dovere tutelare le persone e la nostra Società. 
Esiste invece da parte di tutti noi il dovere di votare in modo civile e corretto e di far rispettare le regole nell’interesse di tutti i soci, siano essi per il si che per il no, e di questo io ed il Cda tutto siamo fortemente convinti.

Massimo Dal Forno 
Presidente del Consiglio di Amministrazione della Società Canottieri Mincio.
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