Incontri con i Soci: la Gruppi Sportivi

27/10/2012

Sala e D'Addeo, 5° ai campionati italiani assolutiSala e D'Addeo, 5° ai campionati italiani assoluti
Sala e D'Addeo, 5° ai campionati italiani assoluti
“Lo sviluppo e gli investimenti nella Gruppi Sportivi sono e rimarranno un punto fermo di questo Cda”. Non lascia spazio a dubbi l’interpretazione della mission della Canottieri Mincio per Diego Rossi ed i suoi consiglieri, che il 22 ottobre hanno presentato davanti ad una quarantina di Soci bilancio provvisorio e aspettative future dei settori sportivi della Società. Rossi non dimentica che bisogna tenere conto delle esigenze di quei Soci che interpretano la Cano come un luogo dedicato allo svago, ma la storia, i successi e la vocazione della Società dovranno prima o poi contagiare anche loro.
I numeri testimoniano questo impegno: “Quando ci siamo insediati la Società spendeva 280.000 euro circa per i Gruppi Sportivi. Nel 2011 abbiamo portato questi investimenti a 440.000 euro. Gli effetti si sono visti; canottaggio e nuoto, settori che erano in disarmo, sono ripartiti tanto che la stima per la nuova stagione sportiva parla di 32 ragazzi ai remi e 61 in vasca.
Nel 2012 la squadra di tennis over 50 è Campione europeaNel 2012 la squadra di tennis over 50 è Campione europea
Nel 2012 la squadra di tennis over 50 è Campione europea
I vivai sono cresciuti numericamente (oggi si contano quasi 300 ragazzi) e qualitativamente; nel 2012 3 atleti hanno indossato la maglia azzurra, Eleonora Rebecchi (Canoa), Iacopo Sala (canottaggio) e Sara Borghi (tuffi). La Canottieri ha vinto due titoli italiani nelle categorie giovanili (canoa e tuffi), due nei master (tennis e tuffi), ha riportato gli atleti a gareggiare ai massimi livelli italiani (nuoto, vela e canottaggio)”.
Tuttavia nel 2012 la somma che la cooperativa versa alla Gruppi Sportivi si è contratta, per far fronte al disavanzo, attestandosi sui 380.000 euro. Questi risparmi si protrarranno anche nel 2013, con un aumento delle quote per gli atleti: “Sono tagli che abbiamo fatto a cuore stretto – ricorda Rossi – non rinnovando i contratti a due allenatori (tennis e nuoto), risparmiando sull’abbigliamento e sulle trasferte”.
Esistono poi delle peculiarità di spesa in ciascuna disciplina. Per nuoto e tuffi pesa tantissimo l’affitto degli spazi acqua alla Dugoni (mentre Suzzara da gli spazi acqua gratis), che per il periodo invernale costano circa 41.000 euro. “E’ uno scandalo che la Cano non abbia la sua vasca coperta – urla Rossi – ma al momento non possiamo permettercela”. Per ogni corsia (25m) la Cano deve pagare 14 euro all’ora. “Si può pensare ad una collaborazione con la Sport Management, che è strutturata a livello nazionale e tessera atleti molto forti. Tuttavia al momento non è stato possibile nessun accordo, se non quello di natura commerciale”. Questa carenza strutturale della Canottieri limita lo sviluppo dei settori nuoto e tuffi, che non possono fare corsi invernali ne prevedere un approccio ludico alle discipline. Un nervo scoperto su cui si abbattono le critiche di alcuni dei Soci presenti all’incontro:
Il K4 ragazzi nella Gara Internazionale di SavonaIl K4 ragazzi nella Gara Internazionale di Savona
Il K4 ragazzi nella Gara Internazionale di Savona
“Nel nuoto la squadra è costruita intorno all’agonistica e si perdono i valori educativi dello sport per tutti” lamenta una Socia. “Lo sport deve essere l’ultimo ad essere tagliato. Bisogna salvaguardare sia gli atleti vincenti che quelli perdenti e non legare l’attività al solo risultato” fa eco un’altra. “Occorre una maggiore programmazione; ad inizio anno bisogna esplicitare gli obiettivi, anche etici, a cui legare l’attività. Inoltre bisogna costruire una maggiore collaborazione con la scuola” conclude una terza.
A rispondere a quest’ultima affermazione è Baraldi: “Quest’anno abbiamo collaborato con tutti, dalle elementari alle superiori. Abbiamo ospitato in sede circa 2000 bambini con il Giocosport del Coni, siamo andati nelle scuole medie
per promuovere il canottaggio, abbiamo ricevuto gli alunni delle superiori ed abbiamo organizzato manifestazioni insieme al Cus”.
Un’altra domanda è quella sugli spogliatoi costruiti di fianco al campo di calcio: “Perché costruire degli spogliatoi per il calcio e lasciarli chiusi?”. La precisazione arriva dalla vice Presidente Antonella Guidi: “Non sono spogliatoi per il calcio, ma polivalenti, tanto che sono divisi tra maschi e femmine. Sono orientati verso il campo di basket perché la loro costruzione segue il progetto di allargamento della sede in quella direzione, in un futuro in cui è previsto anche l’allargamento del parcheggio delle auto. Sono chiusi perché tenerli aperti avrebbe causato un – al momento – inutile costo aggiuntivo per riscaldamento e pulizia”.
Il tema calcio è l’ultimo ad essere affrontato: “Ho detto basta all’attività del calcio a 11 dopo molti anni di tradizione positiva – spiega Rossi – perché si sono verificati episodi spiacevoli. Prendiamoci un anno sabbatico per decidere e intanto proseguiamo con l’attività dei ragazzi a 7, che al contrario stanno facendo bene (nel 2011 hanno anche vinto la coppa Fair Play”.
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