Ristorazione: inizia il nuovo corso
03/04/2013
Dopo due anni la ristorazione verrà nuovamente esternalizzata, da venerdì scorso self, bar, terrazza e chiosco verranno gestiti dall’ATS Osteria Fragoletta. Una scelta che il Cda ha assunto dopo aver valutato con attenzione i risultati dei due anni, esperienza insostituibile per comprendere il potenziale dei diversi punti di offerta, e dopo aver stilato un capitolato che garantisca la Società ed i Soci. Solo a questo punto si è potuto assegnare la gestione a coloro che sono risultati i migliori offerenti.
Nel 2010 si era arrivati alla decisione, storica nel 130 anni di vita della Canottieri Mincio, di assumere la gestione diretta della ristorazione, attraverso la Canottieri Servizi. I motivi erano numerosi; innanzitutto occorreva rispondere alla necessità immediata di continuare ad offrire il servizio ai Soci, dato che il gestore a cui era stata affidata la gestione era fallito. Qualunque altro gestore avrebbe dovuto garantire, oltre alla qualità del cibo, anche il rispetto della fiscalità, delle regole nell’inquadramento del personale e della sicurezza alimentare. Sembra banale dirlo, ma i costi legati al rispetto di queste regole sono alti e di conseguenze rendono più difficile realizzare profitti. La motivazione della gestione diretta non era quella di guadagnare, ma di offrire un servizio ai Soci. Inoltre, questione non secondaria, il Cda ha potuto fare questa scelta perché nei primi anni del suo insediamento aveva acquistato la dotazione strumentale necessaria, ovvero la Mincio è diventata proprietaria della sue cucine.
Questa flessibilità ha permesso anche di conoscere quanto vale la gestione di tutti i punti di ristorazione interna: in un anno il fatturato è circa un milione di euro.
Alcuni Soci hanno sempre contestato la scelta di gestire direttamente la ristorazione. La si riteneva pericolosa per l’equilibrio economico della Società. E’ bene ricordare però che le recenti leggi, in caso di inadempienze o di irregolarità, fanno ricadere la responsabilità, anche in solido, sulla nostra Società. Per questo, per venire incontro alle richieste dell’Assemblea ma per rimanere nel solco tracciato dalla legge, il Cda ha affidato la gestione attraverso una gara d’appalto decisa da una commissione esterna, su un capitolato rigoroso.
I nuovi affidatari sono persone di elevata esperienza, a cui la Società augura profitti ma da cui si aspetta una condotta qualitativa impeccabile. Il capitolato ha fissato alcune condizioni essenziali che sono il rispetto della fiscalità, della sicurezza e della qualità del cibo. Anche i prezzi sono vincolati. Inoltre, per non rivivere esperienza negative del passato, si è chiesta una fidejussione bancaria a tutela della Canottieri Mincio. Paletti rigidi, che solo dei grandi professionisti potevano accettare con l’entusiasmo dimostrato da Nicola Reggiani e Giuseppe Maddalena: “Una grande opportunità – spiega quest’ultimo - una sfida in cui si può far bene, conoscendo la tipologia della clientela e le sue esigenze. Sono convinto che il nostro impegno sarà ricambiato. Ci sono grosse novità all’orizzonte, dall’aggiunta di piatti che appartengono al nostro modo di fare cucina, alle serate in terrazza, su cui per ora manteniamo il riserbo ma che stiamo già organizzando e sicuramente stupiranno piacevolmente i Soci”.